domenica 31 dicembre 2017

Il 2017 in 5 album

Broken Social Scene - Hug Of Thunder
Alla fine sono tornati. Forse proprio quando ce n'era più bisogno, nella necessità di dimostrare che l'indie-rock non è una sottocultura con data di scadenza, ma una filosofia, un moto dell'animo con le sue oscillazioni: ora attivo, ora strisciante nelle retrovie, pronto ad esplodere, nuovamente. E a lasciare il segno. Innovativo, vitale, empatico: sono queste le caratteristiche chiave di un grande album indie-rock, e il disco in questione le abbraccia tutte tre.


Rkomi - Io In Terra
Come ci esci dal sobborgo? Col culo per terra, a rimirare il cielo. Non ci esci, insomma. Magari stai girando il mondo, ma scalpita nel petto il ricordo degli anni passati tra gli insetti in quartiere, delle ferie in casa degli altri, del tempo che perdevi prima e della testa che c'avevi prima. E del tuo parka sul parquet, col suo palmo sul tuo petto. A gridarsi ti amo, ti odio; a respirare in apnea. Mai più, per sempre. Sempre ti andasse.



The xx - I See You
Sono trombe festanti, o forse malinconiche, non lo sai dire. E' splendidamente straniante. E poi entra il beat, e ti stai muovendo, e poi entra il canto, e canti. La nuova linfa vitale di cui si cibano Romy e Oliver cola dall'albero di nuova vita che fu "In Colour", il debutto solista di Jamie. Ma le loro melodie e liriche sono cristalli di ghiaccio, ora più che mai: sempre più fragili, sempre più preziose.  



Brunori Sas - A Casa Tutto Bene
Retorica fuori dalla porta, grazie. Verità limpide, fisiche come carta di giornale, cronaca incisa con inchiostro; perchè l'Uomo Nero non merita poesia. Canzoni di paura, contro la paura. Su Don Abbondio, che poi sei tu, e pure io. Con un anacronistico costume da torero, a cantare che l'amore è un colpo di pistola, perchè in fondo, dai, di che altro vuoi parlare? 



King Krule - The Ooz
Il miei polmoni sono depositi di catrame: sto soffocando. Che faccio? Ci fumo sopra. Fino a tossire, a vomitare benzina amara. Esco di casa sconvolto, ciondolante per i vicoli di quartiere, tra spacciatori e gatti infettati. Sono le dieci di sera e sono giunto in sala di registrazione. Si accende il microfono, la mia gola si infiamma. E allora mi dimeno, esplodo, urlo fuori l'anima. Fino ad annullarmi. Per poi fumarci sopra, ancora una volta.